Piante grasse: dame delle dune
Sono sempre verdi e crescono in condizioni sfavorevoli per le abituali piante come le viole o le primule. Le piante grasse per tale ragione si possono trovare nelle forme più disparate e con fantasie di intrecci fuori dal comune. Ciò rende tale vegetale così peculiare e amata.
?Piante grasse: Parliamo di scienza
Di varie forme colori e dimensioni, le succulente, questo il nome scientifico, ricreano degli spettacolari giardini desertici all’aperto, ma sono perfette anche in casa. Oltre ai classici cactus, originari delle zone aride dell’America vi sono tantissime altre varietà, appartenenti ad almeno 20 famiglie diverse e diffuse in habitat. In particolare, i cactus si distinguono da altre succulente per le areole, i cuscinetti feltrati dai quali si sviluppano le spine, i peli e i fiori.
Tutte hanno in comune una caratteristica principale. La presenza di un tessuto carnoso nei fusti, nelle foglie o nelle radici, che consente loro di conservare acqua e quindi resistere bene a lunghi periodi di siccità.
Proprio in base al tessuto deputato a immagazzinare l’acqua si tende a dividere le piante grasse succulente in tre gruppi principali:
- A fusti succulenti (famiglia delle euforbiacee, delle asclepiadacee, cactacee).
- Succulenti fogliari (aloe, echeveria, lithops, sedum…).
- Succulente caduciformi (dotate di un rigonfiamento basale che funge da tessuto di conservazione idrico spesso esteso anche ai fusti, famiglie delle apocynacee, cucurbitacee, convulvulacee…)
Un regalo prezioso delle piante grasse è il loro potenziale depurativo. Durante il loro ciclo metabolico, esse incamerano aria risucchiando anche numerose altre sostanze inquinanti, presenti senza che ce ne accorgiamo: anidride solforosa, biossido di azoto, formaldeide, diversi solventi e persino le famigerate polveri sottili (pm10) che tanto affliggono le nostre città, soprattutto in inverno.
Alcune specie di piante, tra cui certi tipi di Cactacee, per esempio il classico cactus “a palla”, Echinocactus, e alcune succulente come la Sansevieria, non vengono danneggiate da queste sostanze nocive. Il loro metabolismo confina le microparticelle tossiche all’interno di cellule particolari.
Grazie a questo fenomeno hanno la capacità di abbattere sensibilmente la quantità di inquinanti presenti nell’aria che respiriamo. Il fenomeno è stato lungamente studiato da numerose équipe di ricercatori, fra cui il Dipartimento di Scienze ambientali dell’Università di Parma attraverso una serie di autorevoli sperimentazioni scientifiche. Non potranno certo aiutare a dimenticare lo smog urbano, ma in casa e in ufficio ci danno un piccolo, prezioso aiuto per ripulire l’aria e regalare bellezza.
? Piante grasse & Fiori del deserto
Una voce comune esprime il fatto che le piante grasse non fioriscano, quindi sfatiamo questo mito: NON E’ ASSOLUTAMENTE COSI’!
Per di più ci sono diverse varietà che tra primavera e autunno si colorano di splendidi fiori, che spuntano al raggiungimento della maturità (che può richiedere da 1 a 40 anni!) e durano da un solo giorno fino a 3-4 mesi, a seconda delle varietà.
Questi sono delicati dai colori vivi e caldi, dal giallo intenso fino allo scarlatto e al carminio. Vi riportiamo qualche varietà di fiori dalla semplice fioritura:
? Rebutia Minuscula, della famiglia delle Cactaceae, è originaria degli altipiani desertici di Bolivia e Argentina. Ha una forma tondeggiante e rimane bassa. Teme il freddo e si adatta meglio all’esterno ed in terra che in vaso. Tra primavera e autunno fa dei fiori arancioni, rossi o gialli a seconda della varietà, che si sviluppano dal fusto.
? Mammillaria zeilmanniana, è un cactus originario del Messico Centrale, adatto sia al giardino che in casa. Ha la classica forma globosa. Non cresce troppo in altezza, ma si sviluppa più in larghezza, rimanendo tozzo. La sua superficie è coperta di spine bianche e in estate all’apice spuntano dei graziosi fiori bianchi nella variante albiflora, rosa o violetti.
? Sedum Acre. Ha piccole foglie carnose ed è senza spine. È presente sia nelle regioni desertiche che in quelle montane (anche tra le montagne dell’Himalaya). Della famiglia delle Crassulaceae, è adatto in giardino anche a ridosso dei muri, perché resiste al freddo e alle gelate. Da febbraio produce dei graziosi fiorellini gialli a forma di stella. Ha proprietà antinfiammatorie e idratanti come l’aloe vera.
?Piante grasse: “Non tutte le rose hanno le spine”
Ci sono anche piante grasse senza gli aculei. Alcune hanno addirittura dalle foglie pelose, ma tutte sono contraddistinte da una certa carnosità che gli serve per trattenere meglio l’acqua e sopravvivere in un ambiente arido:
? Lithops, gruppo di piante della famiglia delle Aizoaceae, dall’incredibile forma a ‘sasso’. Da cui anche il nome. Amano il sole ma non il caldo eccessivo e possono essere sistemate anche in vasi, purché abbastanza grandi per accogliere le radici, che sono ben sviluppate. Fanno perfino dei piccoli fiori gialli.
? Jovibarba Sobolifera, è una succulenta molto apprezzata per balconi e terrazzi, perché resiste bene a qualsiasi tipo di clima e si adatta a qualsiasi ambiente, dalla roccia assolata alle vallate alpine, alla città. Anzi, è considerata una vera pianta antismog. Si riproduce molto velocemente ed in primavera spuntano dei piccoli fiori giallo-verdi che restano fino all’autunno.
? Echeveria, gruppo di succulente della famiglia delle Crassulaceae, originarie del Messico. Tutte le varie specie hanno foglie carnose grigio-verde o più sottili e rosse, disposte a rosa. Fanno anche dei fiori a campanula di colore rosa o rosso che sbocciano in primavera dal centro dello stelo. Temono i raggi diretti del sole e sono quindi più adatte all’ombra. Sopportano anche temperature molto rigide.
? Cephalocereus senilis, tondeggiante, si allunga in crescita ed è ricoperto da una fitta lanugine, per questo è chiamato anche ‘testa di vecchio’.
? Piante grasse: Come ci prendiamo cura di loro?
Una pianta grassa non ha bisogno di tantissime cure o troppo particolari, dato che di natura non è una pianta fragile. Ma bisogna seguire con le nostre amiche del deserto solo delle piccole accortezze:
Piante grasse PER L’ESTERNO:
- scegliete un luogo soleggiato e protetto dalle gelate, su di un terriccio o un compost ben drenante.
- non acquistate esemplari leggermente avvizziti o con segmenti flaccidi e secchi, dando la preferenza a piante sane e non macchiate, che mostrano segni di ricrescita o gemme floreali.
- non basta un comune terreno da giardino che non è sufficientemente drenato, occorre sostituirlo o integrarlo con un substrato di crescita apposito.
In generale, per sviluppare bene le piante grasse richiedono calore, tanta luce e una buona aerazione
Piante grasse PER L’INTERNO:
- Le ciotole basse sono ideali per le specie prostrate e striscianti, mentre i grandi vasi e le urne si adattano meglio a quelle di maggiori dimensioni, come ad esempio l’agave attenuata.
- Per coltivare in vaso in casa utilizzate contenitori piccoli per piante singole o ciotole grandi per riunire insieme specie diverse, purché compatibili.
- Un effetto scenografico di tutto rispetto è garantito dalle vaschette da giardino, riempite di specie diverse con esigenze colturali simili.
- Per composizioni originali e creative sbizzarrite la vostra fantasie con delle fioriere, mentre i cestini pensili costituiranno la migliore risposta alle specie rampicanti o pendule.
- Il punto focale può essere costituito da una o due piante dal portamento eretto (cleistocactus e cephalocereus), mentre lo spazio restante può esser dedicato a specie più piccole, come l’echeveria e l’haworthia.
- Aggiungete dei colori sgargianti di cactus fioriti (la mamillaria o la parodia).
- Anche i cestini pensili, dove fanno la loro figura i cactus penduli (ad es. l’aporocatus flagelliformis) o le succulente rampicanti ( come le kalanchoe già trattate in precedenza).
? Piante grasse: Quanta acqua?
- Mai fornire acqua durante la quiescenza, a meno di temperature eccessivamente alte: in quel caso annaffiate per evitare una disidratazione totale.
- Nel periodo vegetativo inumidite il terreno o la composta in modo uniforme, lasciandola quasi seccare del tutto prima di annaffiare nuovamente.
- Irrigate sempre al mattino presto o la sera tardi, perché le gocce d’acqua sotto il sole forte potrebbero bruciare le piante. In alternativa, immergete i vasi in una bacinella d’acqua, per farla assorbire dalla composta senza bagnare fusti e foglie.
- Appena la terra risulta umida, togliete il contenitore dall’acqua e lasciatelo drenare. Per le piante epifite e quelle che amano l’ombra procedete invece solo con leggere vaporizzazioni per mantenere un buon livello di umidità, senza bagnarle.
? Nel design
Le piantine grasse e le loro particolari composizioni diventano inoltre un elemento di design dalle note green ed eco-friendly!
Forse trascinato dalla forza dirompente di Frida Kahlo, divenuta icona della moda e del design, e dei paesaggi che a lei si associano. Magari incentivato dal mood tropical che imperversa già da un paio d’anni. Forte della forma immediatamente riconoscibile, della possibilità di giocare con uno stile che evoca i cartoon. Fatto sta che nella moda il cactus è ormai onnipresente. Il cactus è un vaso, un appendiabiti, un porta gioielli, un set di tazzine, una lampada. E’ la stampa sulle lenzuola, il patch sul giubbotto. E’ persino gioiello, dalla bigiotteria alla collezione Cartier che si chiama semplicemente Cactus. Sempre più spesso, si incontrano ristoranti fusion con evocazioni centroamericane che propongono il cactus nel menu. Prendendo spunto dalla ricetta dei nopales messicani, ma anche le pale del fico d’India non sono da meno.
Tantissime, infinite sono le idee per arredare in modo originale i propri ambienti. Tra queste ci sono anche le composizioni con sabbia e piante grasse, una tendenza molto recente che trova spazio non solo nei luoghi importanti degli uffici, come sale riunioni e scrivanie, ma anche nelle abitazioni private. Una pratica soluzione che richiede un’estrema semplicità creativa e una cura molto ridotta. Vediamo qualche esempio concreto da mettere subito in pratica.
Ufficio?
Composizioni di sabbia e piante grasse di diverse dimensioni, da piccoli vasetti / bicchieri a vasi di 10 cm di diametro, abbelliscono gli ambienti più importanti: tavoli, armadi e mensole delle sale riunioni, scrivanie dei responsabili, arredo della zona relax.
Le idee sono molteplici e rispondono a tutti gli stili. Ad esempio per il tavolo di una sala riunioni dalla forma allungata (ovale o rettangolare) puoi
pensare a 3 – 4 vasetti uno di fila all’altro, con uno spazio equo tra uno e l’altro così da
coprire l’intera lunghezza senza affollare troppo. Un piccolo tocco di classe delicato e non invasivo, da giocare a piacere con colori e composizioni su misura. Oltre alle piante grasse puoi inserire sassolini, fiorellini colorati, piccoli accessori come anfore: molto dipende dalla grandezza del vaso e dall’abbinamento con l’arredo circostante.
Per le scrivanie personali si consigliano piccole composizioni, con una sola pianta grassa, con sabbia di colore neutro intervallata da piccoli granelli colorati.
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Casa ?
Vasi, vasetti e bicchieri con sabbia e piante grasse stanno prendendo sempre più piede nelle cucine. Elementi di design dalle piccole dimensioni, discreti e accattivanti, per un tocco di verde vivente in uno degli ambienti più importanti della tua abitazione. Puoi davvero liberare tutta la fantasia che c’è in te: vasetti a forma quadrata o circolare, vasi rotondi a boccia, vasi di terracotta, vasetti vintage, scatole, bicchieri cilindrici, e poi ancora sabbia neutra frammista a sassolini, pietre, sabbia colorata, oggetti d’abbellimento come fiocchi e nastri. Un richiamo al mare e alla stagione estiva sempre vivo sotto gli occhi, un coadiuvante al rilassamento e al buon umore.
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